Era una giornata di pioggia, con le nuvole grigie che sembravano abbracciare la terra. Sotto la pioggia battente, un gruppo di ragazzi non accompagnati, provenienti dall’Egitto, si dirigeva verso un luogo nuovo e sconosciuto: la loro prima giornata di scuola. Nonostante il maltempo, nei loro volti si leggeva un’insolita gioia, una luce di speranza e desiderio di apprendere che riusciva a scaldare l’aria umida che li circondava.
Camminando lungo le strade, i ragazzi attraversavano con attenzione, rispettando i semafori e seguendo le indicazioni. L’acqua scorreva sui loro abiti, rendendoli pesanti e bagnati, ma non un lamento usciva dalle loro labbra. Al contrario, si scambiavano sorrisi e parole nella loro lingua, condividendo la comune emozione di una nuova avventura. Come piccoli esploratori, erano determinati a scoprire cosa riservasse loro quel giorno.
Mentre si avvicinavano alla scuola, la pioggia sembrava quasi un canto di benvenuto, un rinfresco che purificava le paure e le incertezze del passato. In quel momento di attesa, l’associazione Ebenezer 2017 che si prendeva cura di loro aveva preparato un’accoglienza speciale. Con il cuore gonfio di affetto, avevano organizzato dei cappuccini bollenti, caldi come un abbraccio. Questo piccolo gesto, semplice ma ricco di significato, rappresentava un rifugio dal freddo e soprattutto un segno tangibile di cura.
Quando i ragazzi si riunirono per gustare le loro bevande calde, l’aria si riempì di risate e conversazioni. Gli insegnanti di quel posto, osservando questa scena di felicità, sentirono una gioia profonda nel vedere l’effetto di quel gesto semplice. La vita di chi aveva scelto di dedicarsi a questi giovani era, in quel momento, un inno all’umanità.
Tra loro c’era anche un’assistente che, colpita dall’atmosfera calorosa e dall’amore che permeava l’associazione Ebenezer 2017, si sentì ispirata. Disse sarebbe bello unirsi a questo progetto, di contribuire a quell’oasi di speranza e inclusione. Come una richiesta di diventare volontaria non era solo un gesto professionale, ma una testimonianza tangibile della bellezza che scaturisce dal prendersi cura degli altri.
La prima giornata di scuola, sotto la pioggia, si rivelò così non solo come l’inizio di un percorso educativo, ma come il momento in cui cuori diversi si unirono in un abbraccio collettivo. E mentre il mondo si bagnava, i loro sogni cominciavano a brillare, più luminosi e forti, come arcobaleni che si manifestano dopo il temporale.