La giornata vissuta dai ragazzi di Ebenezer 2017 agli Uffizi, nell’ambito del progetto “La bellezza che accoglie”, è stata un’esperienza straordinaria, ricca di emozioni e di significato. Sotto la guida attenta di Don Giovanni Emidio Palaia, professore presso l’Università LUMSA, questi giovani hanno avuto l’opportunità di immergersi in un mondo di arte e bellezza, che ha aperto i loro cuori all’amore, all’incontro e alla fraternità.

Entrare negli Uffizi, luogo simbolo della cultura e della storia italiana, ha rappresentato un momento di grande emozione. I corridoi e le sale, adornati da opere di inestimabile valore, hanno accolto i ragazzi insieme ad altri giovani di un’associazione diversa. In quest’atmosfera di condivisione e amicizia, si è creato un forte senso di fraternità, un legame capace di superare ogni barriera e differenza.

La presenza del Vescovo e del Rabbino di Firenze, che hanno scelto di unirsi ai ragazzi come semplici compagni di viaggio, ha arricchito ulteriormente questa esperienza. La loro umiltà ha dimostrato che la bellezza è un linguaggio universale, capace di unire le persone in un abbraccio di solidarietà e rispetto reciproco.

Le guide, con passione e dedizione, hanno raccontato le storie dietro ogni opera, coinvolgendo non solo attraverso le parole, ma anche attraverso odori e aneddoti che hanno stimolato i sensi dei ragazzi. Grazie a questa narrazione multisensoriale, i giovani hanno potuto sentirsi parte integrante di quella magnificenza artistica che spazia da Michelangelo a Botticelli. Ogni quadro è diventato un ponte che li ha avvicinati a una cultura e a una bellezza che, troppo spesso, viene negata a chi vive in situazioni di fragilità.

Le spiegazioni di Don Giovanni, ricche di spiritualità, hanno aggiunto ulteriore profondità all’esperienza, invitando i ragazzi a riflettere sul significato più ampio della bellezza e sul suo potere di accoglienza.

È stata una giornata che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di tutti: un momento di riscatto e di gioia. Auspichiamo che iniziative come questa possano ripetersi, ispirando altre realtà e moltiplicando le opportunità di incontro con i nostri amici più vulnerabili. La bellezza – non solo quella artistica – deve essere un diritto di tutti.

Speriamo, inoltre, che sempre più giovani scelgano di unirsi a questo cammino di solidarietà, desiderosi di camminare al fianco dei più deboli, per costruire insieme un futuro in cui l’amore e l’accoglienza siano al centro della nostra società.

P.S. Nella foto il prof. Giovanni Emidio Palaia con gli amici ospiti, il Vescovo Gherardo e il Rav Gadi.